sabato 14 gennaio 2017

Turchia, Erdogan vuole diventare 'Sultano'

Il 9 Gennaio 2017 per la Turchia è iniziata una fase storica. L'assemblea generale del parlamento turco, infatti, ha iniziato a discutere la riforma costituzionale che che cambierebbe il sistema politico turco da parlamentare a presidenziale. Il Presidente della Turchia Tayyip Erdogan sin da prima della propria elezione nel 2014 aveva sottolineato la necessità di superare l'ordinamento attuale per eliminare il premierato e mettere il Presidente (cioè egli stesso) nelle condizioni di assumere tutte le decisioni che ritiene necessarie.

La riforma costituzionale
Ecco i punti centrali della bozza della riforma costituzionale.

Il presidente della Repubblica:
  • Sostituirà la figura del Primo Ministro che viene eliminata
  • Sarà il capo dell'esecutivo e potrà emanare decreti
  • Nominerà 12 dei 15 membri della Corte costituzionale
  • Nominerà la maggioranza dei membri del Consiglio supremo di giudici e pubblici ministeri che a loro volta nominano tutti i giudici e i pubblici ministeri del paese
Il vincitore delle elezioni diventerebbe quindi il legittimo titolare del potere legislativo, esecutivo e di quello giudiziario facendo saltare il sistema dei pesi e contrappesi che esistono in tutte le democrazie. Erdogan si è sempre sentito 'imprigionato' dai vincoli politici e della magistratura, secondo lui il vincitore delle elezioni è il depositario della volontà popolare e non deve mediare con le diverse posizioni.

I numeri in parlamento
Il partito di Erdogan, l'AKP, ovvero il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, non ha però da solo i numeri per riformare la costituzione. Ha stretto un patto con il partito MHP, nazionalisti di estrema destra, per far passare la propria riforma. Nonostante in passato il MHP si fosse dichiarato contrario al presidenzialismo l'accordo è stato fatto grazie alle garanzie di Erdogan che sta facendo leva sul sentimento nazionalistico, islamista e in aperto contrasto con la minoranza curda.
Si oppongono alla revisione autoritaria della costituzione turca, le rimanenti forze politiche presenti in parlamento. Il CHP, partito popolare repubblicano di centrosinistra, e l'HDP, il partito democratico dei popoli espressione della popolazione curda e di altre minoranze di sinistra.
Grazie all'accordo fra AKP e MHP la revisione costituzionale probabilmente raggiungerà i 330 voti necessari a cui seguirebbe il referendum confermativo in primavera.

Le due elezioni parlamentari
In Turchia esiste un' altissima soglia di sbarramento al 10% per entrare in parlamento. Si tratta di una soglia antidemocratica sulla quale si sono giocate le elezioni parlamentari di Giugno 2015, poi ripetute a Novembre nello stesso anno.
Il mancato raggiungimento della soglia di sbarramento da parte dell'HDP avrebbe significato una ripartizione dei seggi fra 3 partiti e non 4 e Erdogan avrebbe avuto la forza parlamentare di riformare la costituzione senza accordi.
I risultati delle elezioni turche del 2011 e del 2015, le prime a Luglio, le seconde a Novembre

Il golpe

Il tentato e fallito Golpe del 15 Luglio 2016 ha permesso ad Erdogan di portare avanti numerose epurazioni nei confronti di quelle parti di società che egli non considera completamente fedeli. A farne le spese sono state in particolar modo l'esercito e la magistratura. 
Erdogan è così riuscito ad epurare i propri nemici politici ed ha ottenuto una giustificazione alla propria svolta autoritaria che vorrebbe legittimare con la riforma costituzionale

La fretta di Erdogan
Erdogan vuole approvare la riforma costituzionale entro Gennaio nonostante stia vivendo un momento di difficoltà politica. Nonostante la propria debolezza ha deciso di accelerare perchè sa perfettamente che le emergenze che la Turchia dovrà affrontare non sembrano cessare la situazione non può che peggiorare.
  • Il terrorismo persiste e continua a dilaniare il paese
  • Dall'economia arrivano segnali inquietanti
  • La questione curda rischia di acutizzarsi, specialmente se si andrà ad un muro contro muro sulla costituzione
  • Il patto con i nazionalisti del MHP per ora regge ma non è detto che resista nel tempo
  • L'intervento militare in Siria si è rivelato più difficoltoso del previsto, impiegando ulteriori forze turche
Il popolo turco non crede più in lui come una volta ma una eventuale vittoria del referendum costituzionale può rilanciare la sua credibilità politica. 
Erdogan rilancia, come a poker, bisogna vedere se sarà un bluff o una buona giocata. di sicuro a perdere è la democrazia.

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