venerdì 3 novembre 2017

5 motivi per cui le regionali siciliane sono importanti

Domenica 5 Novembre si voterà per rinnovare l'Assemblea Regionale Siciliana (detta Ars) e come spesso accade un'elezione locale sarà letta dai partiti e dai media come un test (l'ultimo) prima delle elezioni politiche che presumibilmente si svolgeranno nella prima metà di Marzo del 2018.
Micari (csx), Cancelleri (M5S), Fava (sinistra), Musumeci (cdx), La Rosa (indipendentisti)

Bisogna innanzitutto precisare che la Sicilia NON è uno spaccato rappresentativo dell'Italia e anzi dal punto di vista politico è un mondo a parte.
In Sicilia non sono rare alleanza innaturali e vi sono consistenti trasformismi; inoltre grazie al radicato meccanismo delle preferenze, hanno assunto molta importanza i "portatori di voti" che sono oggetto di una sorta di mercato in sede di composizione delle liste. Questo fenomeno prende il nome di Voto Clientelare tramite il quale la Mafia (ma più in generale chiunque voglia avere una certa influenza sulle scelte dell'Ars) cerca di di piazzare nomi a lei vicina. Bisogna considerare anche che il governo regionale uscente capeggiato da Rosario Crocetta (sostenuto da Pd e centristi) ha avuto molte difficoltà e non ha saputo dare risposte sufficienti ai cittadini; questo presumibilmente danneggerà il candidato del centrosinistra Micari più di quanto possa danneggiare alle elezioni politiche i partiti che lo sostengono. Ultimo elemento che si discosta dalle elezioni nazionali è la scarsa forza della Lega Nord che paga la sua debolezza strutturale al meridione e nelle isole.

Fatte queste precisazioni le elezioni regionali siciliane saranno però molto interessanti perchè anticiperanno gli schieramenti che con grande probabilità si fronteggeranno alle elezioni politiche. Ci saranno quattro poli concorrenti fra loro: il Centrosinistra spostato al centro con la partecipazione di Alternativa Popolare di Alfano, il Centrodestra al gran completo. il Movimento 5 Stelle e un'unica lista di Sinistra.

Il risultato di questa votazione oltre a dirci chi sarà il nuovo presidente della Regione Sicilia, darà altre importanti informazioni..

La reale forza dei 5 Stelle
Non c'è dubbio che la nuova legge elettorale (il Rosatellum) danneggi in prima battuta i grillini. E non è nemmeno in discussione che la Sicilia sia una delle regioni se non la regione in cui i 5 Stelle vanno più forte. Queste elezioni regionali saranno infatti essenziale per il M5S per ergersi ad alternativa credibile a livello nazionale. Se non riusciranno ad imporsi nemmeno in Sicilia dove il vento dell'antipolitica e del malcontento soffia più che altrove sarà quasi impossibile per i grillini prevalere a livello nazionale. Inoltre sarebbe importante per i 5 Stelle dimostrare di essere affidabili al governo dato che per il momento nelle due città più importanti che amministrano (Roma e Torino) stanno avendo risultati deludenti. Il rischio è che dopo l'onda di entusiasmo generata dall'inaspettato risultato del 2013 il M5S imbocchi una fase calante lasciando spazio ad una più classica competizione Destra vs Sinistra
Il candidato Cancelleri insieme a Beppe Grillo su un palco della campagna elettorale sicula

L'egemonia di Berlusconi nel centrodestra
Le prossime elezioni politiche oltre alla competizione fra i 3 maggiori poli saranno caratterizzate anche da una "gara" interna al centrodestra. Non è assurdo pensare che il carattere abbastanza blando delle coalizioni previste dal Rosatellum (non si deve presentare nè un programma comune nè il capo della coalizione) porti ad una concorrenza per il primo posto nel centrodestra fra Forza Italia e la Lega formato nazionale. Come si è detto in precedenza questa competizione nel caso siciliano non c'è in quanto il seguito del partito di Salvini nell'isola è molto basso nonostante gli sforzi del leader del Carroccio ad espandersi al sud. Berlusconi ,nel caso di una netta affermazione del candidato di centrodestra Musumeci e della lista di Forza Italia, sarebbe in una posizione di forza per ergersi per l'ennesima volta a leader del centrodestra e ottenere un maggior numero di candidature nei collegi uninominali ai danni proprio di Salvini.
Berlusconi vivrebbe così una rinascita siciliana soprattutto grazie a Gianfranco Miccichè, l'influente coordinatore di Forza Italia in Sicilia rientrato nei ranghi dopo aver avuto molti attriti con Berlusconi.
I tre leader del centrodestra: Meloni, Berlusconi e Salvini

il futuro di Renzi e la vocazione del Pd
Matteo Renzi ha costruito buona parte della propria ascesa sulla rottamazione e sulla propria figura di vincente grazie alla rapida ascesa a Palazzo Chigi  (sostituendo Enrico Letta) e all'eccezionale successo delle Europee. Ultimamente questa "aurea di invincibilità" si è decisamente affievolita a causa della pesante sconfitta al referendum costituzionale (sul quale Renzi aveva puntato moltissimo tanto da dimettersi da Presidente del Consiglio in seguito alla sconfitta) e prove non esaltanti del Pd in diverse elezioni locali.
Una pesante sconfitta per il Pd in Sicilia contribuirebbe a minare ulteriormente la leadership di Renzi all' interno del proprio partito ma -cosa ancor più importante- metterebbe in discussione la linea politica del Pd e le alleanze che ha formato negli ultimi anni di governo.
La coalizione che si presenta in Sicilia è formata appunto dal Pd, da Alternativa popolare di Alfano, Sicilia Futura che ospita elementi transitati dal centrodestra al centrosinistra e Arcipelago Sicilia con amministratori locali vicini all'ex presidente Crocetta e al sindaco di Palermo Orlando. Si tratta di una coalizione fortemente spostata al centro e un brutto risultato potrebbe spingere due esponenti di spicco come Orlando e Franceschini a chiedere a Renzi di rinunciare alla leadership e allargare la coalizione a sinistra. 
Al centro Renzi, ai lati i due esponenti del Pd che più premono per ottenere un ampliamento della coalizione

La collocazione di Alfano e Alternativa popolare
Il partito di Angelino Alfano si trova nella particolare situazione di essere da anni alleato di governo del centrosinistra ma rischia di perdere il proprio elettorato (di centrodestra moderato) presentandosi alle elezioni con la coalizione del Partito democratico. D'altra parte Alternativa Popolare non può tornare nella coalizione del centrodestra innanzitutto per le divergenze politiche con Matteo Salvini che metterebbe un veto alla presenza di AP nella coalizione e poi perché i rapporti con Silvio Berlusconi sono ancora deteriorati da quando Alfano decise di scindersi da Forza Italia. 
Recentemente a capo di Alternativa Popolare c'è stato un avvicendamento. Alfano ha lasciato il ruolo di coordinatore a Maurizio Lupi, persona stimata negli ambienti di centrodestra. Questa mossa può essere letta in relazione alla collocazione di Ap che ad oggi potrebbe presentarsi sia in coalizione con il centrosinistra sia con il centrodestra.

Alternativa Popolare attualmente nei sondaggi si attesta sotto il 3% ma mantiene una forza notevole in Campania, Lombardia e soprattutto Sicilia. La regione sicula è un vero e proprio bacino di voti per Ap anche se in vista delle regionali ha subito alcune perdite. Molti esponenti influenti hanno abbandonato Ap per tornare nel centrodestra sotto il simbolo dell'UdC. Se Ap non dovesse superare lo sbarramento regionale del 5% c'è il rischio concreto per Alfano di un vera e propria fuga dei propri esponenti verso il centrodestra per ottenere qualche candidatura. Nel caso in cui Musumeci vincesse ma non avesse la maggioranza e Ap riuscisse a superare lo sbarramento, potremmo invece assistere ad un ritorno di Ap nel centrodestra con buona pace di Salvini.
I tre esponenti prinipali di Ap. Da sinistra Lupi, Alfano e Lorenzin


La potenzialità di un'unica lista di sinistra
La Sicilia è una regione tutt'altro che favorevole alla sinistra ma proprio in queste regionali potrebbe prendere piede il cosiddetto "quarto polo". Dopo le iniziali trattative con il Pd l'alleanza è saltata portando alla candidatura di Claudio Fava, politico scrittore e giornalista noto per la lotta alla mafia. Attorno a questa candidatura si sono alleati la maggior parte dei partiti della galassia di sinistra (Mdp,Si,Possibile,Prc,Verdi) nella lista Cento Passi per la Sicilia

Una buona affermazione, a maggior ragione se la lista superasse lo sbarramento del 5%, lancerebbe anche una lista a livello nazionale specialmente dopo che Mdp (formato dai fuoriusciti dal  Pd) si è avvicinata a Sinistra Italiana e Possibile uscendo dalla maggioranza e interrompendo il dialogo con Pisapia che invece vorrebbe costruire una lista in coalizione con il Pd. Al contrario un brutto risultato farebbe dubitare della reale forza di una lista di sinistra e alimenterebbe le prospettive di vuole fare una alleanza con il Pd ed entrare più facilmente nel prossimo parlamento.
I leader dei principali partiti di sinistra: Fratoianni, Civati e Speranza
Conclusione
Il giorno dopo le elezioni inizierà più o meno per tutti la campagna  elettorale e si definiranno sempre più nitidamente le liste e le coalizioni che si presenteranno alle elezioni.
Il centrodestra dovrà trovare una quadra fra le diverse anime che compongo la coalizione, i 5 Stelle dovranno fare in modo di essere percepiti come una alternativa credibile, il centrosinistra dovrà inventarsi una coalizione che al momento non c'è e la sinistra dovrà trovare un modo per unirsi e trovare un leader carismatico.
La Sicilia è la prima tappa che porta alla volata dei Politiche.
L'elenco dei sondaggi fino al divieto di pubblicazione. La quasi totalità dei sondaggi vede un testa a testa centrodestra-5 stelle con Musumeci vincente

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